Siccità

di Paolo Virzì
(Italia, 2022, 124’)

Sceneggiatura: Francesca Archibugi, Paolo Giordano (II), Francesco Piccolo, Paolo Virzì, fotografia: Luca Bigazzi, montaggio: Franco Piersanti, Jacopo Quadri, con Silvio Orlando, Valerio Mastandrea, Elena Lietti, Tommaso Ragno, Claudia Pandolfi, Vinicio Marchioni, Monica Bellucci, Diego Ribon, Max Tortora, Emanuela Fanelli, Gabriel Montesi, Sara Serraiocco, Emma Fasano, Emanuele Maria Di Stefano, Malich Cissè, Paola Tiziana Cruciani, Gianni Di Gregorio, Andrea Renzi, Giovanni Franzoni, Federico D’Ovidio, Federico Maria Sardelli. Produzione: Wildside e Vision Distribution. Distribuzione: Vision Distribution.

Il film è ambientato a Roma, dove non piove da circa tre anni. Questa arsura provoca una mancanza di acqua e la conseguente sete nella popolazione, che in preda alla ricerca di qualche goccia si ritrova con la mente alterata, arrivando a stravolgere le regole su cui si basa l’intera comunità. Tra questi vi sono un gruppo di personaggi di età ed estrazione sociale diversa, alcuni vittime e altri opportunisti. Tutte queste persone sono alla disperata ricerca di una redenzione, ma non sanno che le loro vite sono legate le une alle altre in un modo alquanto drammatico, così come solo il sardonico fato è in grado di fare.

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Paolo Virzì
nasce il 4 marzo del 1964 a Livorno. Frequenta il corso di sceneggiatura del Centro sperimentale di cinematografia (tra i suoi insegnanti ci sono Furio Scarpelli e Gianni Amelio) diplomandosi nel 1987. Quindi, collabora con Scarpelli alla sceneggiatura del film di Giuliano Montaldo Tempo di uccidere, ispirato al libro di Ennio Flaiano. Nei primi anni Novanta lavora alla sceneggiatura di Turné, di Gabriele Salvatores, di Condominio, di Felice Farina, e di Centro storico, di Roberto Giannarelli. Nel 1994 debutta come regista con La bella vita, film interpretato da Massimo Ghini e Sabrina Ferilli: la pellicola viene presentata alla Mostra del Cinema di Venezia e si aggiudica il Nastro d’Argento, il Ciak d’Oro e il David di Donatello per il migliore regista esordiente. Per il suo film successivo, Ferie d’agosto, del 1995, Paolo Virzì può contare su un cast di eccezione, che vede tra gli altri la stessa Sabrina Ferilli, Silvio Orlando, Piero Natoli, Ennio Fantastichini e Laura Morante: la commedia si aggiudica il David di Donatello. Nel 1997 Virzì torna al cinema con Ovosodo, con protagonista Edoardo Gabbriellini: il film vince il Leone d’argento – Gran premio della giuria al Festival di Venezia. Due anni più tardi il regista livornese propone Baci e abbracci, storia di un gruppo di ex operai che vuole dare il via a un allevamento di struzzi in Toscana. Nei primi anni Duemila Virzì fonda la casa di produzione Motorino Amaranto e lavora a My name is Tanino a cui segue Caterina va in città, che vede nel cast Margherita Buy (vincitrice del David di Donatello come migliore attrice non protagonista), Sergio Castellitto e Alice Teghil.  Nel 2006 Paolo Virzì dirige Daniel Autueil, Monica Bellucci ed Elio Germano in N (Io e Napoleone), mentre due anni dopo si dedica a Tutta la vita davanti, commedia grottesca ambientata in un call center che mette in scena il lavoro precario.  Sempre nel 2008, Virzì dirige il film documentario L’uomo che aveva picchiato la testa, dedicato al cantautore Bobo Rondelli e prodotto dalla Motorino Amaranto, e si vede assegnare il Premio Sergio Leone dal Festival di Annecy, Cinema Italien. Nel 2009 gira La prima cosa bella, storia di una famiglia dagli anni Settanta ad oggi, con protagonisti Stefania Sandrelli, Marco Messeri, Claudia Pandolfi, Valerio Mastandrea e Micaela Ramazzotti; la pellicola ottiene ben diciotto nomination ai David di Donatello, vincendo i riconoscimenti per il miglior attore protagonista, la migliore attrice protagonista e la migliore sceneggiatura. Nel 2012 dirige Tutti i santi giorni, con protagonisti la cantautrice Thony e Luca Marinelli. Nel 2013 viene nominato direttore del Torino Film Festival, mentre un anno più tardi dirige Il capitale umano, che viene scelto per rappresentare il cinema italiano alle selezioni per gli Oscar del 2015; ottiene poi diciannove nomination ai David di Donatello e ben sette vittorie, tra cui quella per il miglior film, ma anche quattro Ciak d’Oro, sei Nastri d’Argento e il Globo d’Oro, che la stampa estera assegna a quello che viene reputato il migliore film dell’anno. I suoi lavori successivi sono La pazza gioia (2016), Ella & John – The Leisure Seeker (2017), Notti magiche (2018) e Siccità (2022)


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