DEDICATO A GENOVA
Ospite: Beppe Gambetta
PARASITE BLACK & WHITE VERSION
di Bong Joon-ho con Song Kang-ho, Lee Sun-kyun, Yeo-jeong
Drammatico, Corea del Sud 2019 – Durata 132’
In lingua originale coreana con i sottotitoli in italiano

Martedì 7 luglio, Cortile Maggiore Palazzo Ducale
ore 21,30

Una serata dedicata a Genova. In primo piano Beppe Gambetta e Academy Two, che dal capoluogo ligure ha distribuito in tutta Italia il film rivelazione della stagione, Parasite, vincitore di tre Premi Oscar, della Palma d’Oro e del David di Donatello. La statuetta del David sarà mostrata agli spettatori per festeggiare tutti insieme. Il festival Genova Reloaded, prodotto da Circuito con la direzione artistica di Giorgio Viaro, prosegue martedì 7 luglio 2020 (ore 21.30) nel Cortile Maggiore di Palazzo Ducale con Dedicato a Genova, protagonista Beppe Gambetta, compositore e chitarrista virtuoso dello stile acustico noto a livello internazionale, che incontra il pubblico e presenta il video di Dove tia o vento. È il nuovo cd in lingua genovese di Gambetta dedicato al senso di appartenenza e di malinconia già espresso in capolavori come Ma se ghe pensu e Creuza de mä, e qui rinnovato con ripensando con gli occhi di oggi alle emigrazioni, ai marinai, alle alluvioni, ai crolli, alla caparbietà di chi resiste e si risolleva da sempre.
La serata prosegue con una vera rarità da cinefili, Parasite Black & White Version, versione in bianco e nero del film così come originariamente l’aveva pensata il regista Bong Joon-ho. Proiettata al far East Festival lo scorso giugno, questa versione alternativa è stata realizzata grazie ad un lungo lavoro di color correction effettuato fotogramma per fotogramma. “È stato interessante constatare” ha dichiarato Bong al Festival di Rotterdam, dove il color remake di Parasite è stato presentato “come cambi l’esperienza di visione di un film se viene riproposto in bianco e nero. L’ho visto due volte e mi ha dato l’impressione di vedere una favola o un film d’altri tempi. Penso che in questa versione tutti i personaggi risultino più intensi e che la distinzione tra i tre spazi dove le famiglie vivono sia più accentuata”. Alessandro Giacobbe, amministratore della Academy Two, mostrerà al pubblico il David di Donatello giunto a Genova grazie a Parasite.
Il secondo film di Bong Joon Ho, Memorie di un assassino (Memories of Murder), uscito in sala il 14 febbraio, arriva in home video con Eagle Pictures HE. Dall’8 luglio sarà disponibile in Dvd e Combo (contenente il doppio formato DVD+ Blu-ray).

Beppe Gambetta
Il filo dell’orizzonte come sfida e irresistibile richiamo, Beppe Gambetta ha fatto del viaggio un’arte, componendo il suo personale mosaico di suoni e sapori. In giovanile pellegrinaggio lungo le mitiche “blue highways” della profonda America cantate da Woody Guthrie, quel giovane chitarrista genovese sulle tracce della “Roots Music” americana ne ha macinata, è proprio il caso di dirlo, di strada. Virtuoso dello stile acustico, consacrato, ormai, a livello internazionale, autore di undici dischi, libri e video didattici, un DVD “live”, Gambetta è oggi considerato dagli stessi maestri americani un loro pari, degno continuatore di una tradizione musicale sempre viva e rinnovantesi. Di casa negli States, una fama consolidata grazie alle numerose tournée, alle partecipazioni ai più prestigiosi festival, dal Walnut Valley Festival di Winfield in Kansas al Merlefest di Wilkesboro in North Carolina, da quello di Chico in California ai Festivals canadesi di Edmonton e Winnipeg, e all’attività didattica nell’ambito di seguitissimi workshop – uno su tutti: lo Steve Kaufman Flatpicking Camp di Maryville nel Tennessee -, Gambetta nel corso della sua carriera ha avuto l’opportunità di suonare con i più grandi artisti della scena folk internazionale, quali, per citarne alcuni, Doc Watson, Tony Trischka, Gene Parsons, Norman Blake, David Grisman. E, naturalmente, Dan Crary, Tony McManus e Don Ross, membri con Beppe dei Men of Steel, il fantastico quartetto chitarristico che più cosmopolita non si può – Usa, Scozia, Canada, Italia sono infatti le nazioni di provenienza di questi “fab four” delle sei corde – e che ha mietuto unanimi consensi di pubblico e critica in tutto il mondo.
In un mondo dominato dalle logiche del mercato e in cui ad imperversare è la musica “plastificata”, tutta glamour e look, così fashion e trendy, Gambetta propone la sua musica, intimamente sentita e vissuta, fatta di emozioni, immediatezza comunicativa, ricerca timbrica, sobrietà. Una musica ispirata, ma quasi pudica nello svelare sino in fondo i più riposti moti dell’animo, refrattaria a quelle ostentazioni virtuosistiche fine a se stesse che costituiscono una tentazione in costante agguato a tali livelli di eccellenza tecnica: ad altri, non a lui, meticoloso artigiano dei sentimenti, i funambolici esercizi “a miracolo mostrare”. L’America nel cuore, le radici tra il sole e gli ulivi del Mediterraneo, è con estrema naturalezza che Gambetta riesce a saldare le sponde dei due continenti, creando, alla faccia di quell’oceano frapposto lì in mezzo, una “koiné” musicale in cui “roots music” e tradizione ligure, canti dell’emigrazione e ballate popolari, moderne chitarre acustiche e antiche chitarre-arpa non solo coesistono ma vanno ad interagire, intrecciando un fitto dialogo ignaro di ogni rigida classificazione. Musica popolare in cammino, fiera del suo passato ma con lo sguardo rivolto al futuro, capace di parlare al nostro presente perché radicata nella storia di generazioni di uomini e donne così diversi e così uguali a noi. Musica girovaga, insofferente di frontiere e passaporti, esclusioni e ossessioni. Musica vitale, appassionata, sobria.
Che ci fa un cenno. Seguiamola.