di Haifa Al-Mansour con Mila Al Zahrani, Nora Al Awadh, Dae Al Hilali
Commedia, Arabia Saudita 2019 – Durata 101’
In diretta da Los Angeles: Haifa Al-Mansour
Giovedì 9 luglio, Cortile Maggiore Palazzo Ducale
ore 21.30
La regista, già nota per il film La bicicletta verde, presenterà la sua nuova opera in diretta da Los Angeles, intervistata da Viaro. Racconta la storia di Maryam, una dottoressa consapevole della responsabilità del proprio ruolo che esercita in un piccolo ospedale in Arabia Saudita. Nonostante la sua professionalità deve lottare quotidianamente contro il pregiudizio diffuso nella società nei confronti delle donne. In famiglia, anche se ha un padre musicista di ampie vedute, sono inizialmente le sorelle a frenarne le prospettive per il futuro perché già hanno dovuto subire il precedente dileggio nei confronti della madre, cantante ora defunta. Quando, in seguito a una serie di contingenze, Maryam si ritrova a firmare i documenti per la candidatura alle elezioni per il Consiglio Comunale, la situazione si fa ancor più complicata.
Haifa Al-Mansour
Haifaa al-Mansour (Al Zulfi, 10 agosto 1974) è una regista e sceneggiatrice saudita, prima regista donna dell’Arabia Saudita. Ha avuto successo con i suoi primi cortometraggi e documentari, influenzando una vasta gamma di registi esordienti e non in patria, dove è sia lodata che diffamata, a causa dei suoi argomenti considerati “tabù” nel Regno saudita, come la tolleranza, i pericoli dell’ortodossia e la critica alla cultura restrittiva araba.
Haifaa al-Mansour è l’ottava figlia (di dodici) del poeta Abdul Rahman Mansour, che la introdusse al mondo dei film attraverso i video, visto che all’epoca non c’erano cinema in Arabia Saudita. Laureata in Lettere all’Università Americana del Cairo, ha completato un Master in Regia presso l’Università di Sidney. Haifaa al-Mansour ha vissuto in Bahrein per alcuni anni con suo marito, un diplomatico americano, e i loro due figli.
Ha iniziato la sua attività di regista con tre cortometraggi, Who?,The Bitter Journey e The Only Way Out (premi negli Emirati Arabi Uniti e nei Paesi Bassi. In seguito ha realizzato il documentario Women Without Shadows, che ha a che fare con le vite nascoste delle donne in Medio Oriente. È stato visto in 17 festival internazionali del cinema. Il film ha ricevuto la Golden Dagger per il miglior documentario al Mascate Film Festival, in Oman e una menzione speciale dalla giuria nella quarta edizione dell’Arab Film Festival a Rotterdam. Haifaa al-Mansour è stata ospite al ventottesimo Three Continents Festival a Nantes, in Francia. Con il film La bicicletta verde ha ottenuto una candidatura ai Premi BAFTA 2014 nella categoria “miglior film straniero”.
La regista non era intenzionata a fare film incentrati sulla questione femminile, ma trovò semplicemente che tale questione fosse troppo importante per non essere affrontata. Sia Who? che Women Without Shadows hanno a che fare con l’uso dell’abaya, tipico abito femminile utilizzato in alcuni paesi musulmani. Per questi cortometraggi ha ricevuto lettere d’odio e critiche che la accusavano di essere ostile alla religione in generale, accuse che lei puntualmente rigetta. Haifaa al-Mansour ritiene, tuttavia, che l’Arabia Saudita debba assumere una visione più critica rispetto a determinati aspetti della propria cultura. Essa ha anche ricevuto però richieste da parte di cittadini sauditi che la incoraggiano a discutere di argomenti solitamente considerati tabù.